Martina Fuga “Togliamoci dagli occhi il pietismo e troviamo il coraggio di conoscere”

Martina Fuga è mamma e storica dell’arte: si occupa di arte per mestiere e di disabilità per amore, ma non è chiaro dove finisca il mestiere e dove inizi l’amore. La nascita di Emma, sua secondogenita, la porta ad incontrare la sindrome di Down e a scendere in campo con tutta la passione che la contraddistingue per occuparsi di disabilità. Martina ha lavorato per anni nel mondo delle mostre d’arte ed è stata direttore generale di Arthemisia. Ha collaborato con Ballandi Arts per la redazione di documentari d’arte in onda sui SkyArte. Nel 2012 fonda Artkids, progetto che aspira ad avvicinare l’arte ai bambini e i bambini all’arte. Poi la nascita di Emma e l’incontro con la sindrome di Down: con tutta la passione che la contraddistingue, inizia ad occuparsi di disabilità collaborando con diverse associzioni. Nel 2014 scrive “Lo zaino di Emma” e nel 2019 con Carlo Scataglini “Giù per la salita”. È stata relatrice alla WDSD – World Down Syndrome Day Conference alle Nazione Unite a New York. È vicepresidente di Pianetadown onlus e responsabile della comunicazione di CoorDown odv.

In occasione di un recente TedX svoltosi a Pescara , Martina Fuga è stata protagonista di un importante speech sull’inclusione di cui consigliamo la visione (durata 18 minuti) qui sotto.

Una testimonianza di storia di vita vissuta con al centro Emma, che ha oggi 14 anni. Un intervento centrato sul bisogno di fare una “rivoluzione culturale” che si basa sulla conoscenza dell’altro per scoprire l’essere umano al di là di una sindrome, di un colore, di una razza. Il messaggio di Martina è chiaro: “Toglierci dagli occhi pietismo e stupore e avere il coraggio, come ho imparato dai bambini, compagni di scuola di Emma, di chiedere, relazionarsi e conoscere”.