”Avere la sindrome di Down non significa essere “giù”, significa aiutare le persone che si sentono giù. I miei sorrisi sono contagiosi, la mia risata è una medicina per il cuore, i miei abbracci sono favolosi e il mio cuore è fatto di oro puro.”  (Anonimo)

“Ciao, ti scrivo per dirti che la mostra è stata per noi genitori straordinariaQuando hai un bimbo con sindrome di Down vorresti comunicare al mondo quanta gioia e bene riesce a trasmettere, ma soprattutto quanto bene riesce a fare uscire da te stesso. Lejeune l’aveva capito molto bene. E’ terribile l’approccio della scienza moderna che vieta e nega questi aspetti e non permette nessuna riflessione o reale comunicazione con i genitori. E’ da tanto che sto pensando di realizzare un dvd o comunque degli incontri con gli operatori sanitari, soprattutto ostetriche (perchè io sono ostetrica) sulla comunicazione  della diagnosi. Abbiamo dei genitori ancora sconvolti per come è stata comunicata la notizia e spesso gli operatori non capiscono quanto sia importante l’approccio nei primi momenti di vita”.  (Una mamma alla mostra su Jérôme Lejeune, Bologna)